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Volunia fail, la grande illusione del web italiano


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Per fare il secondo articolo avrei voluto aspettare di provare Volunia, ma ancora non mi è stata data la possibilità. In ogni caso in pochi giorni la grande speranza del web italiano è diventata una specie di barzelletta. Se ne continua a parlare ancora un po’, ma è ormai evidente che siamo di fronte a un aborto che non andrà da nessuna parte. Peccato.

Non ho ben capito cosa intendessero quelli di Volunia per “power user”, ma a quanto pare io non ci rientro perché diversamente avrei avuto una diavolo di attivazione sul mio account registrato la prima volta che ne ho sentito parlare. Vabbé, di opinioni in giro ormai se ne trovano abbastanza e assieme a quanto visto durante la presentazione di Lunedì è possibile tirare alcune somme.

Partiamo dalla presentazione. Non è stata un granché, anzi, per dirla tutta ha fatto abbastanza schifo. Cominciare con 15 minuti di ritardo perché Massimo Marchiori arriva in ritardo è scortese e molto poco professionale. Poi dieci minuti di pistolotto universitario con i vari professori a cantarsela perché stavano presentando un grande risultato della ricerca italiana. Poi altri 20 minuti con il proiettore che non ne voleva sapere. Insomma tre quarti d’ora di nulla in mondovisione. Sembrava la presentazione di un qualche progettino ai soliti studenti universitari, ma forse dovevano avere ben presente che nelle settimane precedenti si era creata un minimo di aspettativa attorno a Volunia e non solo in Italia. Ma una conferenza condotta in questo modo e in italiano aveva un qualcosa di molto provinciale. E lo dico in senso dispregiativo.

Poi ci sarebbe da fare tutta la considerazione sull’effettiva innovatività del progetto. Wired Italia ha pubblicato una bella analisi in merito che fa emergere il fatto che Volunia avrebbe potuto essere considerata innovativa 10 anni fa. Molte delle idee sono già state provate da altre progetti e molte di queste sono già state accantonate nel tempo. Che Marchiori abbia inventato la macchina del tempo e l’abbia usata al contrario portando idee innovative dal passato? Per certi versi si ha un po’ questa impressione. Però appena mi sarà concesso provarlo potrò farmi un’idea più precisa.

Si è discusso anche della questione tecnica. Volunia visualizza il sito che si visita in un frame, essendo che agisce come se fosse una barra del browser. Magari una versione fatta a browser sarebbe stata meglio, tanto, oggi come oggi, per fare un browser minimale che funzioni bastano poche righe di codice (vedi Webkit e Qt) che poi si può arricchire a piacere. Oppure si poteva sviluppare come estensione per i browser, tanto la tendenza è quella. Si è preferito farne un sito. Spero che ci abbiano pensato bene.

Comunque il post l’ho intitolato anche “la grande illusione del web italiano”. Dico questo perché mi sono stupido del fatto che sia bastato l’annuncio di uno sconosciuto con un illustre carriera riguardo a un progetto che nessuno aveva mai visto, per scatenare l’interesse di molte persone che frequentano il web. Dopo 5 giorni ancora se ne parla e ne parlano tutti i grandi siti d’informazione del web italiano, ma anche canali internazionali come la CNN. È strano perché di progetti che tentano di trovare una nuova idea per una nuova via nel vivere il web ce ne sono a migliaia. Perché per Volunia l’aspettativa era così alta? Perché è una delle poche volte che si sente parlare di un qualcosa di italiano, noi che non abbiamo neanche un Facebook nostrano? O forse è perché chi frequenta il web sente la necessità di un qualcosa di diverso che vada a soddisfare un desiderio non espresso?

Personalmente il fatto che fosse italiano è stato l’elemento che mi ha incuriosito e il passato del tuo frontman faceva un po’ da garanzia. Però, come ho evidenziato già nel post precedente, avevo un brutto presentimento basato sulle dichiarazioni fatte fine a quel punto. Troppo vaghe, troppo simili a chi presenta il proprio progettino su un forum per fare un minimo di pubblicità: tanto fumo e niente arrosto, tante parole e niente di concreto.Veramente un peccato. Spero che succeda qualcosa a ribaltare la situazione, ma a questo punto direi che Volunia è fallita.files/files/

Un commento per “Volunia fail, la grande illusione del web italiano”

Inserito: 10/02/2012 00:15

[…] Per fare il secondo articolo avrei voluto aspettare di provare Volunia, ma ancora non mi è stata data la possibilità. In ogni caso in pochi giorni la grande speranza del web italiano è diventata una specie di barzelletta. Se ne continua a parlare ancora un po’, ma è ormai evidente che siamo di fronte a un aborto che non andrà da nessuna parte. Peccato. Non ho ben capito cosa intendessero quelli di Volunia per “power user”, ma a quanto pare io non ci rientro perché diversamente avrei avuto una diavolo di attivazione sul mio account registrato la prima volta che ne ho sentito parlare. […] Leggi l'articolo completo su Webnology […]

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