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De Benedetti: internet sostenga la carta stampata


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Già qualche tempo fa, se ricordo bene in Gran Bretagna, qualcuno aveva avanzato una certa ipotesi: Internet sostenga la Televisione. Ovviamente, e sottolineo ovviamente, si alzò un coro di voci contrarie a tale proposta. Che razza di idea è quella di finanziare un sistema obsoleto come la TV ottenendo il denaro dal mezzo del futuro? E’ come se a inizio ‘900 si fosse imposta una tassa sulle auto per finanziare la produzione di carrozze. Una cosa senza senso.

Qualche settimana fa Rupert Murdoch, a capo di News Corp, ha deciso che le news su internet devono essere pagate. La cosa va un po’ contro il modello che ha consentito la crescita di servizio fino ad diventare il servizio che oggi conosciamo, ma ognuno è libero di applicare il modello economico che preferisce. Sarà il mercato a decidere se è un modello è vincente oppure no.

Ma veniamo a noi. Si sà che gli imprenditori di casa nostra sono delle cime. A casa nostra gli investimenti delle aziende sono sempre stati copiosi perché chi gestisce il denaro sà che investendo tempo e risorse si verrà ripagati. Spero che il lettore abbia colto il tono sarcastico. Ieri il presidente de l’Espresso, Carlo de Benedetti, ha espresso i propri pareri su quello che dovrebbe essere fatto per tenere in vita l’editoria della carta stampata.

Facciamo due considerazioni. Attualmente i giornali italiani, ma non solo, sono in crisi. Vendite in calo, costi che si alzano. Internet è sicuramente una delle cause principali: le persone che leggono i giornali sono quelle più orientate alle novità e che hanno trovato in Internet una fonte inesauribile di notizie, approfondimenti, ecc… L’altra è la tanto sbandierata crisi che ha ridotto gli introiti pubblicitari. De Benedetti se la prende anche con Google, in particolare Google News, che copia un articolo di una fonte e la propone all’interno delle sue pagine, lucrandoci grazie ai suoi banner pubblicitari. Se da una parte questo sistema porta notorietà alla fonte originale, dall’altra la penalizza economicamente. Può essere un vantaggio per un piccolo blog amatoriale, ma è un problema per un’azienda che deve pagare degli stipendi. Se ne sta parlando proprio in questi giorni per trovare una soluzione e l’intervento del presidente de L’Espresso rientra in questo discorso.

Fin qui nulla da obiettare. Inquietanti invece le soluzioni che De Benedetti propone.

La prima proposta è che i giornali passino completamente al web. Facendo un parallelo col passaggio della televisione dall’analogico al digitale De Benedetti propone di finanziare i giornali per fare lo loro, storica, metamorfosi. Cosa mi tocca sentire! Il parallelo è completamente fuorviante: la televisione cambia l’infrastruttura (l’etere) che è data in concessione dallo stato. Visto che è lo stato a imporre il cambio si accolla una parte delle spese. Internet invece è un’entità privata che lo stato stenta a controllare. Se il mercato indica una direzione allora sono i soggetti che ci lavorano a doversi semplicemente adattare. Se i giornali hanno ignorato per anni il problema è solo colpa loro e non si capisce perché dovrebbero arrivare dei soldi.

De Benedetti anticipa le obiezioni e trova delle alternative con una seconda proposta.  Se i soldi non possono arrivare per passare totalmente al web allora che si finanzi per mantenere in vita i giornali. Tra l’altro i giornali ricevono già finanziamenti pubblici. Ma da dove dovrebbero arrivare i danari? Dai provider! Carlo de Benedetti, presidente de L’Espresso, equipara i provider a Sky. Sky offre una televisione a pagamento e rigira parte degli utili a chi produce i contenuti. I provider dovrebbero fare la stessa cosa. Peccato che non possiedano internet e che i produttori di contenuti sono talmente tanti che si finirebbe per avvantaggiare i soggetti grandi ignorando i piccoli, come questo blog. Assurdo insomma. Anche considerando che in teoria lo stato dovrebbe partorire un’idea per dare accesso broadband a tutti gli italiani, tenendo presente la mancanza di fondi.

Insomma De Benedetti cerca di attirare risorse che non gli spettano. La mancanza di idee e di investimenti di entità nate 200 anni fa comincia a far sentire i suoi effetti. Bisogna stare al passo coi tempi. In effetti i giornalisti che De Benedetti presenta come dei professionisti eccellenti spesso e volentieri attingono a piene mani da Wikipedia!files/files/

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